
Europa Europa è il quarto volume di Maria Racioppi che esce per questi tipi editoriali e, come i precedenti, ci convince per la sua complessità, per il suo equilibrio strutturale e ideologico, per la sua compiutezza poetica. Nel nostro tempo in cui la ricerca poetica propone un'anarchia polivalente di forme e di strutture e in cui tutto, e il contrario di tutto, può essere additato a valore, questa poesia si propone e si impone con un suo dato di coraggio per la classicità e, allo stesso tempo, per la modernità della forma e del sentire. poesia civile intimamente vissuta come religione, essa stessa, di vita e attraverso la quale prende forma il culto delle radici affondate in una concezione forte e dignitosa della storia nel suo moltifome evolversi, nel coinvolgimento totale dell'uomo visto in tutte le sue sfaccettature, da quella politica a quella militare, da quella filosofica a quella letteraria e poetica, in cui comunque è tenuta sempre d'occhio la dignità della persona.
Dentro il riflesso orgoglioso delle proprie radici europee si muove e snoda il caleidoscopio oggetto di questa poesia: i miti e i luoghi d'Europa, le città, i monumenti, gli eroi, gli scienziati, i filosofi, i poeti, presentati in un percorso formale di impianto classico di gradevolissima fruizione. Ed è una classicità che non mutua dal passato, ma si attesta come tale in quanto permeata di un suo ritmo autonomo e del tutto personale. Perciò questa poesia è attuale e moderna.
I versi si susseguono calmi, in un respiro ampio e spesso solenne, in una ricerca fonetica misurata con forza sulle parole, senza smottamenti degli stati d'animo, anche quando si tratta di sofferta nostalgia o della strazio intimo dell'anima per i drammi ricorrenti dell'umanità.